Insights 23 Novembre 2022

Agire e diffondere la DE&I in azienda

Shata Diallo

Consulente

Laura Pieralisi

Managing Partner

Corrado Bottio

Consulente

Elisa Rando

Principal

Per offrire alle organizzazioni italiane informazioni utili e best practice sugli interventi DE&I, la nostra tribe Inclusion intervista ogni mese responsabili di grandi aziende che operano in Italia nell’area Diversity Equity e Inclusion. Oggi abbiamo il piacere di parlare con Elena Bocchino, Head of Group Compliance and Internal Audit presso Comdata Group – Global Head Diversity, Equity & Inclusion at Comdata – Of counsel presso CMFC, Torino

Qual è stato il tuo percorso per arrivare ad occuparti di tematiche DE&I? Cosa ti ha spinta a intraprendere questo cammino?

Sono arrivata ad occuparmi di DE&I casualmente. Da molti anni seguo un grosso cliente per tutte le tematiche legate alla compliance e all’internal audit con cui ho stabilito un rapporto di collaborazione e di stima molto stretto. Pertanto, quando si è trattato di individuare una persona che si occupasse di sviluppare le politiche DE&I per il gruppo, l’Amministratore Delegato di Comdata ha pensato a me.

Era l’inizio di novembre 2020 quando ricevetti un suo messaggio: “Ciao Elena I suggested your name to HR team to be involved / lead some kind of women forum within Comdata to promote gender diversity… feel free obviously to say yes or no but I think this would make sense. Good day”.

Come avrei potuto dire di no? Iniziò così il mio percorso, del tutto priva di qualunque conoscenza specifica. Per fortuna sono una persona curiosa, aperta a tutte le novità, entusiasta, che ama le sfide. Tutti questi elementi insieme mi hanno immediatamente messo in moto.

Ho iniziato a leggere, studiare. Mi sono confrontata con un’amica che, in qualità di AD di una società facente parte di un gruppo internazionale, aveva già iniziato questo percorso. Mi raccontò come lei aveva affrontato la creazione del dipartimento DE&I e soprattutto chi era la professionista che era stata al suo fianco fin dall’inizio. Cristina Bianchi, una consulente esperta di queste tematiche, una donna potente, divenne fin da subito anche per me una risorsa strategica per mettere a fuoco ciò che in poco tempo avrei dovuto fare per creare un dipartimento DE&I del gruppo Comdata.

IL RUOLO: ricopri ruoli diversi in contesti diversi, come coniughi l’esperienza e la passione per le tematiche DE&I nei diversi ruoli e quali sono le sfide che ritrovi negli ambienti in cui operi rispetto a questi temi?

In effetti io ritengo di avere due anime. Ho l’anima di Comdata, dove oltre ad essere responsabile dell’internal audit di gruppo e della compliance, sono anche responsabile della DE&I, dal momento della nascita di questo dipartimento. L’altra metà del mio tempo lavorativo la dedico all’altra anima, quella consulenziale.

Penso che il focus su queste tematiche ingentilisca molto il lavoro che faccio, che, di per sé è molto tecnico: internal audit, risk management, compliance non sono dei temi particolarmente gentili, anzi potrebbero risultare noiosi.

Proprio questa settimana nascerà la mia nuova società di consulenza, insieme ad altri professionisti che hanno deciso di condividere con me questo percorso.  Anche in questa situazione, avere avuto l’opportunità di conoscere la tematica della DE&I ha cambiato il mio approccio e la mia sensibilità che influenzeranno ciò che sto plasmando.  L’esperienza che ho maturato in questi anni mi ha permesso di mettere a fuoco e di cogliere – in tutti i contesti in cui opero  – il livello di maturità e di sviluppo di queste tematiche. Anche nel creare la mia società terrò presente questi aspetti, non soltanto come servizio ma anche vissuti al proprio interno.

Sono assolutamente convinta che avendo la possibilità di creare qualcosa da zero, sia importante tenere a mente l’inclusione per creare un contesto di sicurezza psicologica. Aver acquisito queste competenze precedentemente rispetto a questa nuova avventura mi consente di non dimenticare questa parte fondamentale.

LA SFIDA: in Comdata hai a che fare con un contesto multiculturale sapresti dirci se ci sono e quali sono le differenze tra i vari Paesi nell’approccio alle tematiche DE&I?

In Comdata abbiamo recentemente somministrato una survey sulla DE&I. Alcune aree geografiche hanno restituito un basso tasso di risposta che potrebbe essere letto come una scarsa consapevolezza di questi temi. Ad esempio, in alcuni Paesi mi sarei aspettata una partecipazione maggiore, visto il loro bisogno di sviluppare alcuni temi, ma non è stato così.

Mi sembra che ci sia stato, in Europa, un grosso sviluppo e aumento di attività che girano intorno a queste tematiche e infatti ho già notato una differenza da quando ho cominciato ad occuparmene. Sicuramente, all’inizio, ciò era dovuto a una spinta generata dall’esterno, in base alla richiesta dal mercato e dalla filiera in cui le società operano. Per questo le aziende si sono sentite costrette ad approcciare questi temi. Successivamente, ciò sembrerebbe essersi tradotto in un reale interesse.

LA PRIORITÀ: Quali priorità vedi e ti immagini di voler approfondire nel prossimo anno?

Mi piacerebbe allargare il mio focus sulle tematiche DE&I vedendole come componente di una postura più sostenibile in generale, da tenere sia come attore che come prestatore di servizi.

Vorrei quindi portare questo aspetto all’interno delle mie future attività con un’ottica di “contagio”. Secondo me, infatti, siamo ancora ad uno stadio in cui il contagio è importante per la diffusione di queste tematiche e il contagio si raggiunge attraverso i contatti che si riescono ad avere, le occasioni che si creano in cui affrontare questi temi.

Nella mia evoluzione professionale, mi pongo inoltre la sfida di tenere alta l’attenzione su questi temi: all’inizio, quando mi è stato chiesto di occuparmene, non sapevo da dove iniziare perché era un mondo a me sconosciuto. Oggi, dopo due anni abbondanti, mi rendo conto che bisogna avere la voglia, il tempo di fermarsi a riflettere su cosa significa applicare tali tematiche nella vita quotidiana. Se facciamo nostre queste tematiche, non è poi così difficile agire il cambiamento. O, meglio: farsi portatori e poi agire i cambiamenti richiede la partecipazione di tutti, ma è importante cominciare a farsi portatori in prima persona.