Inclusion makers nel retail

Il cliente

Azienda italiana leader mondiale nel settore del lusso, specializzata in profumi e con punti vendita in tutto il mondo.

Il target

60 persone che fanno parte della r𝗲𝘁𝗲 𝗴𝗹𝗼𝗯𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗿𝗮𝗶𝗻𝗶𝗻𝗴 & 𝗿𝗲𝘁𝗮𝗶𝗹 𝗺𝗮𝗻𝗮𝗴𝗲𝗿 e 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝘁𝗮 provenienti da tutto il mondo.

Il quadro generale

L’81,2% dei consumatori sceglie e promuove con consapevolezza brand inclusivi. Promuovere un approccio business driven in un progetto di Inclusion significa ancorare i comportamenti a specifici indicatori di impatto, come ad eempio l’immagine del brand.

In coerenza con l’attenzione crescente delle nuove generazioni su tematiche di D&I, i brand si trovano a dover rivedere la struttura dei training relativi all’interculturalità. Infatti, se fino a pochi anni fa la formazione verticale su culture e etnie era considerata efficace a garantire la conoscenza dei propri clienti, oggi questo approccio è spesso considerato fortemente stereotipizzante.

Segmentare i gruppi etnici all’interno di caratteristiche rigide, promuove e rafforza inconsapevolmente i bias e lascia poco spazio all’ascolto del cliente.

La sfida

Dopo 2 anni di distanza forzata, la funzione L&D dell’azienda ha voluto organizzare un evento di 2 giorni in Italia per promuovere il senso di aggregazione e appartenenza nella rete globale di training & retail manager e personale di vendita.

In coerenza con le direttrici strategiche del brand e il lancio di nuovi prodotti, il tema cardine definito per l’evento è stato quello dell’inclusione, su cui si è voluto comunicare il commitment del brand e trasmetterne il valore strategico alle proprie persone.

Gli obiettivi dell’evento:

  • Trasmettere brand identity orientata all’inclusione
  • Riflettere sull’impatto dei propri comportamenti per lo sviluppo di una cultura inclusiva
  • Disegnare comportamenti inclusivi in grado di valorizzare l’unicità e appartenenza nella relazione con i clienti, con i colleghi e con il proprio team.

Il metodo

Per garantire il successo dell’evento abbiamo progettato un’esperienza dinamica, alternando workshop a momenti formativi ed esperienziali.

Partendo da una rassegna di benchmark dei trend più recenti riguardo la DE&I nel luxury, abbiamo lavorato con i partecipanti allo sviluppo di comportamenti inclusivi, in coerenza con la customer e l’employee journey.

Il nostro approccio allo sviluppo di comportamenti inclusivi prende forma attraverso il modello MIDA  “Building Bridges”, che, attraverso tre passaggi, consente di riflettere sul proprio modo di stare in relazione con gli altri e di disegnare comportamenti ponte all’interno dei Moments that Matter (i momenti più significativi all’interno dell’esperienza quotidiana in azienda).

I risultati

I laboratori hanno generato un 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻𝗰𝗹𝘂𝘀𝗶𝘃𝗶 e 𝗯𝘂𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗮𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 organizzato in tre sezioni:

  • Io nella relazione con il/la cliente: per agire comportamenti inclusivi nei momenti chiave della customer journey
  • Io nella relazione con i miei colleghi: per agire comportamenti inclusivi nell’employee journey
  • Io con il mio team: indirizzato a figure manageriali, per agire comportamenti inclusivi nel processo di people management

Il team

Shata Diallo

Consulente

Enrico Gambi

Principal

Isabella Grandi
Isabella Grandi

Consulente

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