Smart working & Wellbeing in azienda: Progetto di Ricerca

3 sono le fatiche che affronta chi lavora da casa:

  • Come mantenere l’attenzione e adottare abitudini salutari?
  • Come alimentare buoni rapporti con i colleghi e, per i leader, come dar vita a team affiatati in cui convivono senso di appartenenza, fiducia e una cultura aziendale forte?
  • Come gestire il proprio tempo in modo efficace, mantenendo alta la motivazione ed evitando la procrastinazione?

Con la pandemia da Covid-19, le New Ways Of Working caratterizzate da smart working e lavoro ibrido si stanno diffondendo sempre di più anche nella realtà italiana. Diventano perciò cruciali nell’employee experience e nei progetti legati al benessere in azienda.

Malgrado questo, non esistano ancora in Italia solide ricerche scientifiche che indichino lo stato dell’arte né tantomeno le best practice da adottare nelle aziende che promuovono il lavoro ibrido.

Abbiamo deciso per questo di attivare Smart working & Wellbeing in azienda, progetto di ricerca innovativo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trento.

Perché questo progetto di ricerca?

La finalità principale del progetto: supportare lo sviluppo, all’interno delle organizzazioni, di una cultura dello smart working sano per potenziare produttività ed efficienza, ma anche il benessere dei lavoratori. 

La ricerca e gli obiettivi nel dettaglio

Smart working & Wellbeing in azienda è un grande progetto di ricerca dal taglio innovativo, esplorativo e multi-metodo.

Coinvolge tutte le aziende e le figure che promuovono il wellbeing. 

Gli obiettivi sono molteplici, tutti di importanza strategica per le aziende:

  • Identificare quei comportamenti, supportati dalla letteratura scientifica, che abbiano un impatto positivo sugli assi che subiscono maggiormente l’influenza dello smart working: cognitivo, emotivo-motivazionale, relazionale ed energetico.
  • Ottenere un protocollo di benessere per lo smart working da implementare in tutta la popolazione aziendale che lavora da remoto

Perché molte grandi aziende italiane partecipano al progetto

Oltre a contribuire a uno dei pochi grandi progetti sul benessere nei lavoratori da remoto nel contesto aziendale del nostro Paese, in collaborazione con la migliore università italiana di medie dimensioni (classifica CENSIS 2021/2022), conosciuta a livello internazionale, le aziende che partecipano al progetto di ricerca:

  • possono essere parte attiva di un innovativo progetto di ricerca sullo smart working senza sostenere alcuna spesa
  • per i leader: avere delle indicazioni comportamentali – che hanno una rigorosa base scientifica – per prendersi cura del livello di wellbeing del proprio team
  • avere la supervisione di un centro di ricerca universitario e una consulenza specializzata
  • ottenere dati dettagliati sul livello di wellbeing della popolazione della propria azienda e un benchmark di confronto con le altre aziende partecipanti
  • avere l’opportunità di apparire nella pubblicazione della ricerca come azienda contributrice
  • identificare delle linee guida e di abitudini efficaci per uno smart working per il benessere da estendere alla popolazione aziendale​
  • avere l’opportunità di generare maggiore engagement, performance e appartenenza, minor turnover e assenteismo, nonché miglior benessere dei lavoratori con un minor rischio di stress e ansia e più pensieri positivi con conseguente miglior clima in azienda

Distintività del progetto di ricerca


Sviluppiamo nei lavoratori delle abitudini durature 
per rendere il lavoro da remoto un’opportunità e non un rischio.

Coinvolgiamo le aziende nella discussione dei risultati per favorire un processo di apprendimento partecipato

Utilizziamo differenti strumenti di ricerca (qualitativi e quantitativi) per potere agire a diversi livelli di profondità

Gli strumenti di ricerca

  • Un’intervista individuale rivolta a chi lavora da remoto nella propria azienda
  • Alcuni questionari anonimi da proporre ai lavoratori da remoto della propria azienda

Comitato scientifico

Dott. Nicola De Pisapia – Responsabile scientifico, Assistant Professor in Psicobiologia e Psicologia Fisiologica presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive (DIPSCO) dell’Università di Trento.

Board direttivo

Marco Poggi

Presidente

Najoua Meddad

Consulente

Il nostro approccio al Wellbeing

Wellbeing e Flourishing. Crediamo fortemente che occupandoci del benessere delle persone al lavoro, ci occupiamo del benessere delle aziende e della loro prosperità, ma soprattutto siamo convinti che il wellbeing sia la chiave per un futuro migliore.

È attraverso interventi volti a costruire condizioni, contesti e comportamenti che promuovano il benessere delle persone, che ci possiamo occupare della crescita e della realizzazione del loro pieno potenziale. Per questo ci piace tanto l’espressione Flourishing (Seligman, 2011), che rimanda alla fioritura e allo sbocciare. Un individuo che sta bene e che è felice è infatti una persona che funziona meglio, che ha energia, che sa trasmetterla, che ha maggiori risorse per sé e da offrire agli altri.

Il wellbeing si misura. Utilizzando come riferimento il modello PERMA-V interveniamo sulle variabili o fattori che contribuiscono a generare well-being e portare le persone in una condizione di flourishing e lo facciamo misurando l’impatto sulla performance.

Il cambiamento è un processo sistemico. Aiutiamo i nostri clienti a generare un ecosistema di benessere perché è l’unica garanzia di un futuro prospero.

La ricerca guida l’innovazione. Facciamo parte di un ecosistema costituito da università, aziende e associazioni per favorire la contaminazione e l’aggiornamento continuo dei nostri modelli di intervento.

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